Meglio single o sposati pro e contro

Sposarsi o non sposarsi, questo è il dilemma… o quanto meno rappresenta l’annoso quesito capace di tenere banco generazione dopo generazione fino ai nostri tempi.

Alla base di famose opere di letteratura e fonte di ispirazione anche all’ombra delle colline Hollywoodiane, quella di convolare a nozze è molto più di una scelta personale, rappresentando un vero e proprio stile di vita. Affianco alla categoria degli accaniti sostenitori dei fiori d’arancio si ingrossano sempre più le fila di coloro i quali ritengono che la vita matrimoniale non faccia al caso loro. Ma chi ha ragione?

Ebbene, va chiarito sin da ora che trovare una risposta univoca a questa domanda è pressoché impossibile vista la quantità di variabili in ballo, tra cui le differenti vedute culturali, caratteriali e la vera e propria sfida di tutti: riuscire a trovare l’altra metà della mela. Inoltre, se anche quest’ultimo aspetto sia forse uno dei più interessanti, non rappresenterà il focus della breve disamica che segue, la quale avrà invece lo scopo di analizzare brevemente ed in modo il più possibile obiettivo l’alternativa migliore tra quelle prospettate.

Matrimonio: pro e contro

Comunque la si pensi, qualsiasi siano i propri gusti, quello del matrimonio è un concetto trasversalmente noto e consiste in un’unione duratura nel tempo fatta di momenti di intensa condivisione a due. Idealmente basata su di un’idea di amore reciproco, questo legame è stato per molto tempo posto alle fondamenta della stessa idea del vivere sociale; ai tempi nostri molta acqua è passata sotto i ponti e ciò è testimoniato prima di tutto dall’eventualità del divorzio legale.

E proprio questa circostanza è degna di essere posta in apertura alla lista dei “pro”. Difatti, quanti di noi ancora oggigiorno deciderebbero consciamente di accettare un vincolo eterno ed imperituro, correndo il rischio di restare ancorati ad una realtà prima di amore e di passione?
Resta vero che il matrimonio non può essere considerato una scelta da effettursi alla leggera, ma l’eventualità stessa di poter tornare sui propri passi nel caso in cui si realizzi di aver compiuto un errore rappresenta sicuramente un’alternativa indispensabile in una società frenetica come quella in cui viviamo. Detto in altre parole, il divorzio è sicuramente uno dei più grandi alleati del matrimonio: il suo completamento come lo è la notte per il giorno; nonché uno dei principali motivi che può spingere una persona dotata di raziocinio a compiere il grande passo.

Dissertazioni filosofiche a parte, anche la scienza si schiera a favore del matrimonio. Il Langone Medical Center della New York University ha condotto una ricerca da non prendere alla leggera per chi soffre di cuore, arrivando a concludere che il rischio di sviluppare malattie cardio-vascolari si riduce del 5% per chi è sposato rispetto a chi è single. Pare che ciò sia dovuto all’opportunità di ricevere il giusto supporto morale e psicologico da parte di chi vive stabilmente in coppia; a cui va aggiungendosi anche una maggiore propensione a prendersi cura di se stessi (o quanto meno nel trovare chi è disposto a farlo al posto nostro).
Inoltre gli individui membri di coppie sposate sarebbero – sempre statisticamente parlando – meno inclini a sviluppare sintomi di depressione e istinti suicidi.

Dal punto di vista economico inoltre assisteremmo ad ulteriori vantaggi. Se i single sono chiamati a sobbarcarsi autonomamente bollette, mutuo e altre spese domestiche, il fatto di vivere in coppia può risultare a sua volta decisamente favorevole… anche se viene spontaneo chiedersi se sia davvero necessario convolare a nozze o ci si possa piuttosto accontentare di un virtuoso coinquilino.

Di converso uno degli aspetti maggiormente controversi nella vita di un coniugato è storicamente l’insoddisfazione dal punto di vista sessuale; e diversamente da quanto potrebbe aspettarcisi non è solo una questione di abitudinarietà.
Certo a nessuno esalta l’idea di limitarsi ad avere rapporti intimi con la stessa persona fino alla fine dei propri giorni (o quanto meno fino alla fine dei propri giorni di passione), tuttavia a compromettere ulteriormente il quadro sarebbero anche la drastica riduzione nella frequenza nei rapporti dovuta a monte anche dalla diminuzione dell’attrazione fisica reciproca.
E se qualcuno è disposto a compensare con la classica scappatella extraconiugale, a tutti gli altri non resta che il dolce ricordo dei bei tempi andati.

Vita da single: pro e contro

I single si divertono di più, o almeno questa sembra essere la concezione dominante. Del resto se la felicità si misurasse in base alle conquiste effettuate probabilmente gli “eterni scapoli” sarebbero sicuramente da considerarsi tra i più capaci di godersi maggiormente la vita…ma è proprio così?

Inutile girarci intorno, la libertà suscita da sempre un incredibile fascino nell’essere umano. Se a ciò si somma una capacità di autodeterminazione a tutto tondo (che si tratti del menù del pranzo o della decisione sul colore della facciata della propria abitazione) appare oltremodo evidente che la paura della solitudine non riesce a far presa su tutti, o quanto meno non intaccherebbe i più volitivi.

In secondo luogo i single sarebbero maggiormente propensi a prendersi cura della propria immagine. E ciò non è dovuto solamente ad una questione di narcisismo, quanto proprio alla maggiore disponibilità di tempo a disposizione da dedicare a sé stessi e all’incontro con altri single.
E non mancano i casi in cui tutto questo sarebbe in grado di riflettersi favorevolmente anche nell’ambito professionale, dove dedizione, cura dei dettagli e sacrificio personale possono assicurate una più rapida ascesa in termini di scalata al successo.

Il tempo dedicato a sé e ai propri interessi si riflette inoltre su quanto da ultimo investito a favore di personali passioni e amicizie. Si sostiene dunque che chi non vive in coppia è maggiormente incline a uscire e divertirsi, a socializzare e stringere più facilmente rapporti di amicizia.

Eppure tutto ciò potrebbe avere un prezzo. Rimanere soli tutta la vita significa non avere l’opportunità di appoggiarsi a qualcuno di amato, non poter condividere i momenti cruciali dell’esistenza (siano essi belli o brutti), non provare la gioia di invecchiare insieme. E con essi, talvolta, vuol dire anche precludersi l’opportunità di avere figli.
Quella relativo alla prole è un argomento particolarmente delicato, nonché al giorno d’oggi una questione fortemente dibattuta, tuttavia non si può negare che l’immaginario culturale tradizionale di riferimento e che continua ad andare per la maggiore, sia quello che vede nei bambini il coronamento della dinamica di coppia.

In conclusione, se da una parte si spera di avere fornito in queste poche righe che precedono qualche spunto degno di nota, è tuttavia il caso di ribadire – così come fatto in apertura – che non esistono decisioni giuste o errare a prescindere, perché la chiave della felicità è prima di tutto da ricercare all’interno di noi stessi.

È infine da mettere in conto che non a tutti potrebbe bastare una vita per trovare la propria anima gemella, qualcuno con cui valga la pena di impegnarsi a vita; ecco proprio in questi casi l’alternativa tra vita matrimoniale e vita solitaria smette di essere una vera e propria scelta volontaria, tendendo a rassomigliare più una imposizione dettata dalle ragioni ignote del destino. Del resto, che la fortuna sia cieca è cosa nota, ma ciò non toglie che al fato si possa sempre provare a dare la giusta spinta… in tal senso stanno riscuotendo un successo straordinario i siti per incontrare single, studiati per mettere in contatto utenti realmente desiderosi di lenire la propria solitudine amorosa.

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